Un thriller dal ritmo serrato: “La scelta decisiva” di Charlotte Link.

La nostra vita è fatta di scelte continue. Un incessante susseguirsi di bivi quotidiani traccia il percorso della nostra esistenza, ma nella maggior parte dei casi non ce ne rendiamo conto.  Persi nella frenesia del quotidiano compiamo continuamente azioni inconsapevoli: scegliamo come e quando alzarci, se fare colazione in pigiama nella comodità di casa nostra oppure trangugiare un caffè al volo nel bar di fianco all’ufficio…gesti all’apparenza banali e ripetitivi  che comunque determinano l’andazzo di ogni nostro singolo giorno. Cosa succede però quando una delle tante decisioni che prendiamo quotidianamente, per una rocambolesca casualità del destino, diventa  fondamentale al punto da invertire drasticamente la rotta della nostra esistenza? E’ come se ci trovassimo all’interno di un’immensa cartina geografica in cui punti e linee si congiungono e si intersecano tra loro, mano a mano che decidiamo di fare o non fare qualcosa: è così che avvengono gli incontri, gli incidenti, i colpi di fortuna. Ed è così che possiamo fatalmente ritrovarci nel posto sbagliato al momento sbagliato,  come capita a Simon, il protagonista di questo nuovo, entusiasmante thriller psicologico firmato Charlotte Link.

Charlotte Link, autrice tedesca di fama internazionale, è  la regina indiscussa dei gialli psicologici, una fuori classe che da anni sforna romanzi di successo senza praticamente avere mai messo il piede in fallo. L’ho conosciuta diversi anni fa leggendo “La casa delle sorelle”, e me ne sono innamorata. Ogni suo libro è puro godimento narrativo perchè cattura, diverte, emoziona ed induce alla riflessione. Il vero mistero su cui ci fa indagare la Link attraverso i suoi romanzi non sono gli avvenimenti inspiegabili, i delitti irrisolti e manipoli di assassini a cui ridare un’identità, ma l’animo umano con tutte le sue mille sfaccettature. L’introspezione psicologica dei protagonisti è il vero traino della storia, e la complessa psiche dei colpevoli è l’unico vero movente che accomuna tutti i suoi mistery. Straordinaria  è l’abilità con cui riesce a dosare pathos, ansia, adrenalina e sentimenti senza mai eccedere,  scegliendo le parole con una precisione quasi chirurgica. Questo consente a noi lettori di immedesimarci facilmente nelle storie raccontate e di entrare subito in sintonia con i personaggi, talmente verosimili che sembrano usciti dalla porta di casa nostra anzichè dalla fantasia di una scrittrice.  Questa volta abbiamo di fronte un surplus di protagonisti, tra i quali ne spiccano essenzialmente due: Simon,   che  come accennavo all’inizio a causa di una scelta sbagliata resta imbrigliato in una terribile vicenda, e Nathalie, una giovane ragazza in fuga che suo malgrado lo trascinerà in un incubo ad occhi aperti. Simon vive ad Amburgo, ha quarant’anni e si guadagna da vivere come traduttore free lance; ha una compagna, Kristina, una ex moglie che pare si diverta a mettergli continuamente il bastone tra le ruote e due figli con i quali, dopo il divorzio, non riesce più a relazionarsi. Proprio con loro avrebbe dovuto trascorrere le settimane antecedenti il Natale nella casa di famglia in Provenza, un programma a cui Simon teneva molto anche se – come sempre – la vacanza non avrebbe previsto la compagnia di Kristina, che i figli ancora non conoscono.   Poco prima della partenza, quando ormai Simon si trova già in Francia, i ragazzi cambiano idea e decidono di trascorrere il Natale con la madre ed il nuovo compagno, lasciandolo solo. Ormai è troppo tardi per ripiegare su Kristina, la quale non sta vivendo affatto bene la situazione di fidanzata part time, e nemmeno ha il coraggio di tornare ad Amburgo perchè significherebbe ammettere  l’ennesimo fallimento.  Abbattuto e in crisi profonda Simon si aggira sul lungomare quando si imbatte in Nathalie: la ragazza sta avendo un alterco con altri due uomini e Simon, istintivamente, cerca di aiutarla. Nathalie ha ventanni, è spaventosamente magra ed infreddolita, non ha un posto in cui ripararsi dalla pioggia battente e soprattutto appare tremendamente spaventata. E’ così che Simon lancia la sua monetina, e prende la decisione che gli stravolgerà completamente la vita: decide di aiutarla.  Da questo momento in avanti Simon verrà trascinato in una spirale di orrore e violenza, in cui tutti coloro che hanno a che fare con la ragazza vengono uccisi barbaramente da killer spietati. Anche Nathalie è il pezzo di un domino, l’anello di una catena rosso sangue che unisce Parigi a Metz, Amburgo alla Provenza, per finire in Bulgaria, dove tutto ha inizio. A Sofia, nonostante l’ingresso in Europa, il progresso economico è ancora un miraggio per la maggior parte della popolazione. L’indigenza per alcune famiglie è tale che molti genitori sono costretti a vendere letteralmente le proprie figlie adolescenti (anche bambine, nel peggiore dei casi)  al mercato del sesso, illudendosi di dare loro un futuro migliore. Potenti organizzazioni criminali gestiscono un traffico spaventoso di esseri umani, facendo leva sulla disperazione di chi non ha più nulla, nemmeno gli occhi per vedere cosa si cela in realtà dietro fantomatiche agenzie di modelle: un subdolo  specchietto per allodole che fa presa sui più miserabili.

Il presente non sta fermo, avanza ogni secondo. La loro vita invece non lo avrebbe fatto. Era congelata. Nel terrore. Nell’incertezza. Nell’attesa. Ma anche nella speranza. Era questo che li avrebbe tenuti in vita: la speranza. Forse ingannevole, forse perfida. Ma era l’unica cosa che avevano.”

Lo spettro dei recenti attentati terroristici aleggia su tutta l’Europa, rendendo l’angoscia ancora più palpabile, più pressante, più dannatamente reale. Non c’è un attimo di respiro mentre seguiamo la corsa  di Nathalie e Simon, che poco alla volta riescono ad apprendere la verità.  Forse la Link, a livello di trama, ha scritto cose migliori e più originali, ma questo thriller ha molti punti di forza che lo rendono una validissima lettura. L’intreccio che l’autrice ha saputo creare è da dieci e lode: i capitoli si alternano di volta in volta seguendo due diversi centri di narrazione, uno che fa capo agli avvenimenti francesi ed un altro che segue le vicende di Selina e Ninka, due ragazze di Sofia cadute nella rete della prostituzione. L’incedere così incalzante, che all’ inizio lascia disorientati per l’apparente mancanza di collegamenti tra le due vicende, viene di tanto in tanto inframmezzato da alcune pagine  del diario di Nathalie. Questo si rivelerà fondamentale per capire come mai, ad un certo punto, la ragazza si ritrova  in una piccola località della costa francese completamente sola, senza un soldo in tasca e così terribilmente magra e spaventata. Ammaliante, come sempre, la descrizione dei paesaggi da cui trapela la desolazione dei sobborghi di Sofia e la solitudine del mare d’inverno, quando la pioggia ed il vento sferzano la costa. Infine l’autrice ci fa riflettere come sempre sulle fragilità umane, che mai come in questo romanzo appaiono la vera causa di ogni male, di ogni sbaglio, di ogni sofferenza inflitta o subita.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...